Oggi pranzo dai nonni, come capita spesso la domenica. Quando siamo usciti eravamo intenzionati a tornare a casa, ma il tepore del sole pomeridiano ci ha fatto cambiare idea. E ci siamo diretti al Piave.
Appena arrivati, nonostante le raccomandazioni Febe è entrata in acqua… pianto disperato (l’acqua del Piave non è calda nemmeno d’estate), ma poi questo nuovo luogo da esplorare ha avuto la meglio… ed è rimasta tutto il tempo a piedi scalzi e bagnati…
In fondo tirare sassi in acqua è una tentazione così forte…
che nemmeno io sono riuscita a resistere e mi sono accovacciata più volte col rischio di non tornare più su!
Papà Andrea è l’esperto che su queste rive ci è nato e cresciuto…
e il resto del pomeriggio è volato imparando i trucchi e le tecniche per tirare le “sc’iapare” (i sassi piatti) facendole rimbalzare sull’acqua.
Nemmeno Kira è riuscita a resistere al richiamo dell’acqua…
… mentre Tabita giocava con la sabbia.
Ma intanto è arrivato il tramonto…
2 Comments
Bello il Piave, ha un fascino tutto particolare un fiume con le caratteristiche di un torrente di montagna: acqua fredda e fondo sassoso… noi ci fermiamo ogni tanto quando andiamo in montagna e ci andavo da piccola con mio papà che adorava pescare… mi hai fatto venire un po’ di nostalgia…
ho vissuto per anni sulle rive dell’isonzo e le sensazioni da voi descritte le conosco e bene e ne provo nostalgia
mi dispiace che quando sarà il momento, il Bagigio non potrà inforcare la bici ed essere in riva al fiume a pensare ai fatti suoi in 2 minuti come ho potuto fare io durante la mia adolescenza
il fiume è una perfetta metafora della vita
si alza e si abbassa secondo la stagione
sta fermo per anni, non lo vedi per 2 giorni ed è completamente cambiato
è insidioso se non lo conosci bene
con il suo lento lavorio spacca anche i sassi
tutto scorre, niente sta fermo, sembra sempre la stessa acqua ma in realtà è un mutamento continuo
… io tifo per il fiume che vince 10 a 0 col mare