Vaccini, insulti e paure

Posted: 28 Giugno 2017

Qualche anno fa avevo già scritto un articolo sui vaccini, ero nel periodo in cui i miei dubbi erano tantissimi, la mia percezione del pericolo molto alta, la mia fiducia nella sanità scarsa, la mia mente molto, molto confusa.

Sono passati gli anni, ho continuato ad informarmi, a leggere, a dibattere. Ho scoperto che i dati vengono esposti in modo un po’ fumoso da entrambe le parti; ho capito che non tutti i medici favorevoli ai vaccini sono venduti a big-pharma (fatico a credere questo, per esempio, del mio pediatra) e che invece anche tra quelli no-vax potrebbe esserci qualche interesse; ho sostenuto discussioni più o meno sensate con persone di entrambi gli schieramenti; ho vaccinato, secondo i tempi che ritenevo giusti considerando i fattori familiari che i protocolli non calcolano; ho firmato contro l’obbligo vaccinale perché non ritengo sia la via giusta dal momento che non siamo di fronte ad una emergenza sanitaria.

In tutto questo tempo la cosa che mi ha infastidito di più, da ambo le parti, è stato l’atteggiamento di superiorità, l’arroganza con la quale i due schieramenti si affrontano. E non venite a dirmi che cercate solo di fare vera informazione, quando le vostre affermazioni sono condite da insulti, critiche e disprezzo! Dal “caproni ignoranti” per chi non vaccina a “come si fa a essere così stupidi a seguire la massa” per chi vaccina. Io che ho vaccinato ormai da quasi tutto, ma che non ho seguito il calendario proposto dall’ASL, me li becco entrambi!

Quello che i gli esperti nel settore sanità non riescono a capire, o non vogliono capire, è che non si fa informazione denigrando. E questo vale soprattutto per chi vorrebbe far capire l’importanza dei vaccini. Un genitore alle prese con un esserino del quale ha piena responsabilità si sente in dubbio su ogni cosa, anche la più banale… l’ho coperto troppo? Gli basta il mio latte? Con cosa lo lavo? Lo tengo troppo in braccio? Cuscino sì o no? E via discorrendo con mille piccoli e grandi dubbi quotidiani. Poi arrivano i vaccini… suvvia, con gli interessi economici di un’industria farmaceutica non proprio trasparente e con delle istituzioni (almeno in Italia) che hanno credibilità quasi a zero, permettete che i dubbi sorgano su una cosa così importante? In fondo il rischio che mio figlio si ammali e abbia danni permanenti c’è, lo so, ma è minimo (almeno nella nostra percezione), e io posso attribuire la colpa alla sfortuna, al caso… ma se dovesse riportare un danno da vaccino? Lì sarei stato io, io genitore, a creare il danno. Rischio minimo, ma i danni da vaccino esistono, per fortuna ora non vengono più negati.

Come si pongono gli esperti di fronte a queste paure? (Che siano sensate o meno ha poca importanza, il dato di fatto è che ci sono).Troppo spesso con atteggiamenti di superiorità, irridendo, offendendo, denigrando. Come può essere di aiuto tutto questo? Io ho avuto un confronto di due ore e mezza con la responsabile vaccinazioni della mia ASL, sei anni fa; non mi ha offesa, non ha sminuito le mie paure, mi ha fornito le risposte che cercavo. E questo mi ha dato sicurezza. Ho iniziato il ciclo di vaccini di Febe. E’ vero, io non posso saperne più di lei, spesso i dottoroni si chiedono perché non ci fidiamo di loro, a ognuno il suo lavoro… certo, ma se io voglio fare il tetto di casa mia così e il mio architetto mi dice che devo farlo colà, non merito forse una spiegazione, alla mia portata, del perché? Non assumerei mai un professionista che mi dica semplicemente “perché sì”. Non lo dico nemmeno io ai miei figli quando arrivano con le loro domande!

Abbiamo diritto a delle risposte, ad avere informazioni, ad essere trattati con dignità e rispetto. Questo vale in sala parto, vale in sala operatoria, vale in ambulatorio dal pediatra o dal medico e vale davanti a una fiala che può salvare la vita dei nostri figli o distruggerla per sempre. 

Capire questo e agire di conseguenza sarebbe stata la via giusta, anche se difficile e lunga, per avere una copertura alta come nel Nord Europa, dove i vaccini non sono obbligatori. L’Italia ha scelto la scorciatoia, ha inasprito i toni, ha accentuato le paure e i dubbi.

E adesso, se volete commentare, fatelo pure, ma nel rispetto delle opinioni, delle paure e delle affermazioni altrui. Grazie!

2 Comments

  • lorenzobenagliaLorenzo 28 Giugno 2017 at 13:55

    A dir la verità con questo post non hai fatto altro che confermare il fatto che gli italiani sono in effetti ignoranti, mentre nel nord Europa no.
    La differenza sostanziale è che in italia praticamente nessuno studia inglese, anzi nelle scuole solitamente viene insultato chi studia lo studia, quindi gli italiani non hanno gli strumenti per leggere siti come come http://www.sciencemag.org/dove sono pubblicati tutti i trials, le sperimentazioni su animali ed umani, i dati derivati dagli effetti collaterali e qualunque altro dato possa interessare ad un genitore che abbia a cuore il proprio figlio. Avendo la possibilità di accedere a siti come questo non è possibile avere paure.
    Tutto quello che ti ha spiegato la gentile dottoressa dell’ASL che hai incontrato, viene riportato su siti come quello che ti ho segnalato precedentemente, non sono segreti, sono tutte informazioni di pubblico acceso.
    Chi fa ricerca non è “big farma” come amano sostenere gli italiani, bensì nella stragrande parte dei casi, enti statali come ospedali e università finanziati con soldi pubblici.
    Il pubblico che paga le cure per i propri cittadini investe in ricerca, per NON dover piú pagare i medicinali alle case farmaceutiche.
    L’esempio più eclatante e recente é la scoperta della tecnologia crispr cas9, definita da tutti la piú grande scoperta medica di tutti i tempi, non a caso la proprietà intellettuale di questo lavoro non appartiene a nessuna azienda privata. Questa ricerca manderà in soffitta la maggior parte dei medicinali.
    Prova a chiedere ad un cittadino nord europeo che cosa sia crispr cas9, forse non saprà come funziona ma ha sicuramente idea di che cosa sia. Prova a chiedere ad in italiano che cosa sia cripr cas9, ti dirà che sta pensando ad associarsi ad un sito come questo http://www.comilva.org/ perché “big farma” é cattiva.
    Purtoppo in un simile contesto, l’unica soluzione possible é rendere obbligatorio un provvedimento, quando la gente è ignorante e non vuole studiare, anzi insulta chi lo fa, non esistono altre soluzioni
    .

    Solo per fare un esempio stupido lontano dal mondo medico, in certi paesi del nord Europa non esiste una legge che obblighi ad usare le cinture di sicurezza, ma tutti le indossano perché comprendono che è di primaria importanza tutelarsi.
    La scorsa volta che sono tornato in italia per un breve periodo, ho ancora visto moltissima gente guidare con magliette con la cintura di sicurezza disegnata sopra per non indossare quella reale. Onestamente non saprei che altro aggiungere.

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    • Tiz 28 Giugno 2017 at 15:38

      Ciao Lorenzo, grazie per il tuo commento… da italiana ignorante non avevo mai sentito parlare di crispr cas9… e anche adesso che ho guardato Wikipedia ( 😉 ) non è che ci abbia capito molto. Le materie mediche non fanno per me, capisco poco, dimentico in fretta. Ed è proprio per questo che credo sia fondamentale potersi fidare di chi se ne occupa.
      Normalmente mi troveresti d’accordo sul fatto che l’italiano medio è ignorante (cinture di sicurezza, parcheggi per disabili occupati abusivamente, evasione fiscale, interviste penose ecc… ), ma non credo sia il caso del fenomeno anti-vaccino. Le persone che conosco io e che non vaccinano non sono ignoranti, né nel senso strettamente scolastico (spesso sono laureate), ma nemmeno nel senso più ampio a cui alludi tu.
      Il problema, credo, sia proprio il contrario. Non so dove vivi, presumo in un Paese del Nord Europa; sai dirmi qual è la percentuale di tagli cesarei lì da te? In Italia è altissima. Io vado in ospedale a partorire il primo figlio, mi affido a chi ne sa più di me, mi trovo con un TC per, bho, macrosomia fetale o sofferenza fetale… poi mi nasce un bimbo di nemmeno 3 kg oppure scopro che in cartella clinica non viene segnalata alcuna sofferenza fetale e, informandomi (con altre persone competenti, per esempio ostetriche) scopro di aver avuto un TC “gratuito”. Oppure ho un parto vaginale con episiotomia e manovra di Kristeller… e scopro i danni che queste manovre invasive possono provocarmi e che l’OMS ne sconsiglia l’uso e in alcuni Paesi la Kristeller è addirittura illegale. Inoltre esco dal nido o dalla prima visita dal pediatra con l’indicazione di quale marca di latte artificiale comprare per l’aggiunta… e solo dopo scopro che tutti i tipi di latte artificiale sono, per legge, uguali e che qualche pediatra è finito sotto inchiesta perché è vietato consigliare una marca piuttosto che un’altra. Potrei andare avanti ancora, ti assicuro che in Italia non sono casi isolati e che, pur essendo più frequenti al Sud, sono molto presenti anche al Nord. Quando ho scoperto che mi sono beccata un TC (intervento chirurgico) “gratuito” e che il mio allattamento è fallito perché il pediatra del nido voleva vincere un viaggio premio in qualche villaggio turistico, come pensi che mi affidi per i vaccini alle stesse “persone competenti”? Io sono stata fortunata perché non ho vissuto niente di tutto questo, per fortuna ci sono persone competenti e abbiamo anche delle eccellenze in campo medico e operatori straordinari e voglio ancora credere che siano la maggioranza. Ma non dire che chi non vaccina lo fa perché è ignorante, per favore. Lo fa perché si informa e, in Italia, spesso, più ti informi e peggio ti senti!

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