La verità in tasca

Posted: 7 Agosto 2014

Photo by by anankkml / FreeDigitalPhotos.net
Photo by by anankkml / FreeDigitalPhotos.net

Da qualche settimana avevo “dentro” un articolo da scrivere. Me ne è mancato il tempo e la rabbia è un po’ sbollita, forse è meglio così.

Mi sono trovata spesso nella situazione di essere criticata per le mie scelte su temi delicati quali il parto in casa, le vaccinazioni pediatriche, l’allattamento… all’inizio le difendevo senza se e senza ma, dedicavo ore e ore, serate e notti intere a rispondere fiumi di parole in blog, forum, gruppi su Facebook… Poi mi sono resa conto che la maggior parte delle persone che scrivono in rete, ma anche di quelle che incontri in giro per strada e con cui ti fermi a fare due chiacchiere, non ha nessun interesse ad ascoltarti, ad approfondire, a dibattere. Così ho capito che questo tempo non lo stavo “dedicando”, lo stavo sprecando.

Ho smesso, non è stato facile perché abbandonare una conversazione, seppur virtuale ci fa credere di aver abbandonato la “battaglia”. Adesso scrivo la mia, ma poi, se capisco l’aria che tira, lascio. C’è una marea di gente che ha la verità in tasca. Io no.

Ho fatto discussione nella stessa settimana in due luoghi diversi sulle vaccinazioni pediatriche. Su Facebook, un papà che ammiro molto aveva scritto un post velenoso contro chi non vaccina i figli. I commenti erano anche peggiori dell’articolo: tutti quelli che non vaccinano i figli sono ignoranti, incoscienti, folli, mine vaganti per la società. Il papà in questione si è poi scusato, non per la sua idea (e ci mancherebbe) ma per i modi in cui era stata espressa. Dall’altra parte, a pochi giorni di distanza, in un forum, ho letto una interpretazione un po’ troppo fra le righe di un articolo in favore delle vaccinazioni pediatriche per cui chi sostiene le vaccinazioni è sicuramente coinvolto nel grande complotto delle case farmaceutiche.

Beati voi, ho risposto ad entrambi gli schieramenti, beati voi che avete la verità in tasca. Io ho fatto tanti ragionamenti, prima di scegliere di non vaccinare e prima di scegliere di farlo, ho valutato un sacco di cose prima di scegliere di partorire in casa, ho sempre messo in dubbio ogni cosa che facevo, ogni mia scelta, prima e dopo averla fatta. Ho corretto così tante volte il tiro che se penso a come ho fatto la mamma con la mia prima figlia vorrei tornare indietro e rifare tante cose, farle meglio.

Photo by Danilo Rizzuti / FreeDigitalPhotos.net
Photo by Danilo Rizzuti / FreeDigitalPhotos.net

Io la verità non la so, non so nemmeno se esista. Io ho l’esperienza dalla mia. Un’esperienza che mi ha insegnato prima di tutto che quello che è giusto con un figlio può non esserlo con l’altro, che quello che è sbagliato oggi potrebbe funzionare domani. Che se ho commesso un errore posso evitare di ripeterlo all’infinito, ammettere la cosa e cambiare strada.

Il problema di queste guerre, perchè non si può parlare di discussione e/o dibattito quando gli interlocutori si offendono e si snobbano a vicenda, è che manca la sicurezza in ciò che si fa. E allora si attacca… come raccomanda il detto “la miglior difesa è l’attacco”, no? Non ragiono su ciò che faccio, lo faccio perché sì, perché me l’hanno detto gli altri, perché lo fanno tutti. E quindi se qualcuno osa mettermi in discussione l’unico mezzo che ho per rispondere è l’offesa. Io faccio giusto = tu fai sbagliato.

Non sempre mi arrabbio quando incontro queste situazioni, a volte mi intristiscono e basta. Spesso vedo genitori disorientati davanti a scelte educative, combattuti tra il loro istinto e i modelli imposti dalla società. Lascio che mio figlio pianga anche se questo mi spezza il cuore perché “deve” abituarsi a dormire da solo. Vado fuori con il mio compagno e lascio il bimbo di poche settimane con la baby-sitter perché “dobbiamo” riprenderci i nostri spazi. Piango tutta la sera, ma è giusto così. Per chi? Perché? Forse se certe scelte ci fanno stare così male nel profondo è perchè vanno contro il nostro istinto.

Come ho appena scritto io ragiono sulle scelte che faccio e quando mi trovo di fronte a chi le mette in dubbio ho argomentazioni da portare. Sono quelle alle quali sono giunta ponendomi dubbi e domande. Prima e dopo le scelte. E così il confronto mi piace, mi stimola, mi offre altri punti di vista e spunti per migliorare ancora.

11 Comments

  • Irene 7 Agosto 2014 at 10:44

    Per tutto ciò che scrivi in questo post hai la mia grande stima, ormai da diversi anni.

    Reply
  • Valeria 7 Agosto 2014 at 15:31

    Anche io non “discuto” più delle mie scelte…le scelgo e basta!
    Mi sono accorta che qualche tempo fa ci tenevo un po’ troppo a convincere gli altri, non ero abbastanza sicura io! Ora sono consapevole del fatto che non esista un “giusto” o “sbagliato” , esiste solo una sensazione di far bene in un certo modo, perchè coerente con il proprio modo di sentire…
    Ho notato anche io che la discussione sui vaccini in Rete è molto animata…difficile dirimere la questione con reali e obiettivi dati in merito, non resta che prendere la propria strada portandosi dietro ovviamente i dubbi e gli interrogativi fisiologici dal momento che si mette al mondo un figlio!
    Ciao alla prossima
    Valeria

    Reply
  • Daria 8 Agosto 2014 at 22:57

    Mi ritrovo pienamente in quanto scrivi, anche a me è capitato di “inalberarmi” in lunghe discussioni che in realtà non portavano a nulla perchè spesso non c’è volontà di capire l’altro o di mettersi in disccussione, ognuno ha la sua verità e la vuole difendere a spada tratta. Anche a me da fastidio sentire che molti non scelgono dopo una attenta valutazione dei pro e dei contro e valutando il meglio per loro, ma solo per omologarsi alla maggioranza, e allo stesso modo sono pronti a criticare chifa per sè e la propria famiglia scelte alternative. Un abbraccio cara!

    Reply
  • elisabetta 11 Agosto 2014 at 17:58

    Capisco quando dici che ti intristisci in queste situazioni. Io non entro nelle discussioni perchè so già che mi farebbero venire solo il sangue amaro….E’ come parlare ad un muro: quello che dici rimbalza e rimane solo a te. La voce del verbo “Ascoltare” è praticamente sparita e chi fa una scelta alternativa per la propria famiglia è considerato a priori un pazzo. Basterebbe ascoltare e valutare con un peso e una misura tutte le sfaccettature, confrontarle con le proprie esperienze e solo dopo esprimere un parere (non un giudizio), un’opinione puramenete personale in merito.
    Concordo che ogni bambino è un caso a sè, ogni figlio è diverso e che “se certe scelte ci fanno stare così male nel profondo è perchè vanno contro il nostro istinto”, ….allora, prendiamo le nostre decisioni, giuste o sbagliate che siano ma ragionate con la nostra testa e con il nostro cuore, non è detto che siano universali per tutti, ma sicuramente meritano rispetto.
    Un abbraccio, è sempre un piacere leggere i tuoi post! …E complimenti (in ritardo) per il tuo shop on-line: posso segnalarlo sul mio blog?

    Reply
    • Tiz 12 Agosto 2014 at 19:34

      Ma certo Elisabetta, mi farebbe davvero piacere!

      Reply
  • Tiz 12 Agosto 2014 at 19:33

    Grazie a tutte per i vostri commenti… è bello non sentirsi soli!

    Reply
  • Valentina 16 Agosto 2014 at 07:28

    Tiziana hai espresso benissimo ciò che sento anch’io! La gente hai ragione, non ascolta… e ha paura delle scelte degli altri…. anch’io sul tema vaccinazioni ho ancora delle paure e delle riserve anche se ho scelto di non vaccinare… la verità è ben lontana da me… ma ho smesso di discuterne con le persone che diventano delle vere belve! E come su questo anche il tema allattamento, alimentazione, alto contatto… agisco e non mi giustifico più… la gente si stupisce se sono vegetariana!?!?! Problemi loro! Se ho allattato oltre i due anni?!?!? Problemi loro!
    Alle volte non ne vale davvero la pena!
    🙂

    Reply
  • Lucia Piloni 4 Ottobre 2014 at 14:48

    Ciao ho letto per caso il tuo sito cercando informazioni sull’orto sinergico ed ho letto questo articolo. Mi sono commossa mi sono rivista 25 anni fa, è l’età della mia prima gravidanza, ed oggi come allora siamo sempre considerate un po streghe.
    Parlare di parto al domicilio, d’allattamento a richiesta senza limite di mesi, d’obbiezione alle vaccinazioni, d’affetto consapevole o consapevolezza degli affetti, di sinergia tra natura e uomo in tutti i vari aspetti, sono discorsi che fanno parte della mia vita e penso finiranno con me. Ho imparato, spesso, che il mio essere e i miei pensieri mettono in discussione l’agire della maggior parte delle persone, e sono per lo più quelle che mi contestano con supponenza, io sorrido e chiedo loro di dirmi cosa di diverso, in senso negativo, c’è tra loro e me; la gran parte di loro non sanno cosa rispondere. Io sò, per loro sono solo fortunata. Fortunata ad avere 2 figli sani, sereni, ed attivi e liberi di fare le loro scelte senza giudizi e pregiudizi. Ma noi sapiamo che questo non avviene per caso ed il dubbio se lo pongono anche loro.
    Racconta la tua vita, ricca di passione e sentimenti, frutto del tuo pensiero tradotto in una pratica di vita sarà esempio per tanti e riflessione per molti, questo è il mio semplice suggerimento. Un abbraccio sinergico Lucia

    Reply
    • Tiz 20 Ottobre 2014 at 11:35

      Grazie infinite Lucia per questo tuo commento! Non ho potuto rispondere prima, ma mi ha fatto commuovere appena l’ho letto. Sentire esperienze di chi “ci è già passato” è sempre di grande aiuto perchè i dubbi sono sempre lì pronti a far vacillare anche le persone più sicure! Grazie ancora e felice vita!

      Reply
  • saravisentin 22 Ottobre 2014 at 20:33

    Sai bene, TIz, che non la penso come te su moltissime cose. Ma ti conosco, ti stimo e ti voglio bene, e credo che nessuna delle tue sia una scelta incosciente, o discutibile. Quando ho letto il racconto dell’ultimo parto mi sono commossa esattamente come credo tutti quelli che l’hanno letto, e sono certa che le tue scelte sono dettate non solo dalla convinzione, ma anche dalla fattibilità, e soprattutto della tutela e del grande amore che hai per i tuoi figli. Questo non mi impedisce di pensare che il parto in casa, in determinate condizioni, possa non essere una scelta ottimale (ma credo che lo pensi anche tu), di essere convinta che i vaccini possano anche fare bene e non solo male, e mille altre cose. Ma forse sono meno giuste delle tue, perché tu hai 4 meravigliose creature a cui hai dato la vita, e io solo qualche studio epidemiologico. Hai sempre camminato a testa alta, nonostante tutto, sono certa che continuerai a farlo, consapevole delle tue scelte e del tuo diritto di farle. Un abbraccio

    Reply
    • Tiz 23 Ottobre 2014 at 00:22

      Mi mancano tanto le chiacchierate con te… tra cicche e cicchetti! E stelle cadenti…
      Come hai scritto tu si valutano tante cose nelle scelte che riguardano i figli. Il parto in casa non è sempre fattibile; grazie alla diagnostica si possono conoscere in anticipo tutti quei problemi che una volta portavano a funeste conseguenze e, se si riscontra che il bambino ha dei problemi, che le condizioni della madre non sono ottimali, che la placenta non sta dove dovrebbe ecc… be’, allora credo che nessuna donna rischierebbe di partorire a casa. Lo si fa quando ci sono tutti i presupposti per farlo.
      Sui vaccini il discorso è molto più difficile perchè, per scegliere in maniera davvero consapevole, ci vorrebbero competenze mediche che i comuni mortali non hanno…
      Comunque credo che alla fine il punto fondamentale sia la libertà dell’individuo di scegliere per sè e per i propri figli. Grazie per essere passata di qua… ricambio l’abbraccio, sperando di riuscire, prima o poi, a dartene uno vero!

      Reply

Rispondi a saravisentin Annulla risposta

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

X