Zucchero a velo fatto in casa e… di canna

Posted: 26 Ottobre 2010


Mi sono decisa ad assaggiare lo zucchero di canna la prima volta… alla fonte! Era il 1998, io e Andrea eravamo in viaggio di nozze in Australia, a Townsville, nel Queensland, dove sua cugina e il marito vivevano con i due figli. Siamo arrivati da loro in luglio, proprio nei giorni in cui stavano iniziando il raccolto della canna da zucchero. Abbiamo visto in funzione l’harvester, il macchinaro gigante che raccoglie e spezza le canne da zucchero scartando foglie e “scorza” che rimarranno sul terreno come pacciamatura e nutriente naturale.
David ha preso una canna, l’ha (con fatica!) spezzata e ci ha fatto succhiare la parte interna… che delizia!

Da qualche anno ormai non uso più zucchero raffinato, ma solo zucchero di canna grezzo e, possibilmente, integrale. Quello che preferisco è quello di Altromercato, il Dulcita dell’Ecuador, ma soprattutto il Mascobado delle Filippine… con i suoi “grumetti” di melassa è una tentazione continua… potrei mangiarne un chilo a cucchiaini, come con le ciliegie… una tira l’altra!
Per i dolci preferisco quello grezzo non integrale perché è più asciutto, anche se ottimi risultati si ottengono anche col Dulcita (meringhe escluse…).

L’unica eccezione alla quale pensavo di essere costretta era lo zucchero a velo. Fino a stasera, quando, finalmente, mi sono decisa a fare l’esperimento. Ho messo nell’omogeneizzatore del mio robot da cucina lo zucchero di canna grezzo al posto di quello bianco…

Ero convinta che avrei ottenuto uno zucchero a velo giallino, invece:

… ecco il prima e il dopo!

E visto che ci sono vi dico anche a cosa mi serviva… ho preparato i “Fagottini di mele”. Ecco la ricetta.

Servono pasta sfoglia, 4 mele, 4 cucchiai di marmellata (io uso pesca e albicocca), 2 cucchiai di pane grattuggiato che io, questa volta, ho sostituito con le briciole dei biscotti, quelle che restano sul fondo di scatole e sacchetti e che è un peccato buttare via.

Si tagliano le mele a pezzetti piccoli, si uniscono marmellata e pane grattuggiato (e, volendo, uvette, pinoli, mandorle…) e si lascia il tutto a macerare per un’oretta in frigo. Possibilmente. Io le avevo lì da sabato pomeriggio perché non avevo più avuto il tempo di finire!

(Le foto sono “gialline perché non ho usato il falsh e se bilancio il bianco le parti scure diventano blu elettrico… sembra cibo alieno!)

Poi si stende la sfoglia e la si taglia formando dei quadrati di circa 10×10 cm (o della dimensione che si preferisce… se si fanno piccoli vengono davvero bellissimi). Io uso la sfoglia surgelata… prima o poi mi cimenterò con quella fatta in casa, ma la lavorazione in tempi diversi che richiede al momento non è compatibile con i miei impegni!

Si mette un cucchiaio di composto di farcitura al centro…

… si uniscono due angoli premendo bene e inumidendo se la pasta è diventata troppo asciutta…

… si ripete l’operazione con gli altri due angoli…

… e si inforna a 180°-200° a seconda di quanto scalda il vostro forno.

Dopo 15- 25 minuti a seconda di quanto dorati vi piacciono ecco i fagottini cotti:

A noi piacciono molto chiari, purché ben cotti. Infine una spolverata di zucchero a velo (di canna bio!) e…

…un’altra volta addio alla dieta!

6 Comments

  • Doris 26 Ottobre 2010 at 03:00

    Splendida ricetta. E che coincidenza.. oggi ho fatto una crostata con le pere usando lo zucchero di canna Mascobado dell’Altromercato. Molto buona e abbastanza light. Trovo che lo zucchero ci canna sia squisito. E l’idea di poter fare anche lo zucchero a velo.. grande. Ma secondo te con quello grezzo funziona lo stesso? Forse un po troppo umido.. umm è più buono mangiarlo al posto delle caramelle..
    Ciao.

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    • Tiz 26 Ottobre 2010 at 11:09

      La differenza consistente nello zucchero di canna sta tra quello integrale e non. Quello integrale non ha subìto processi di raffinazione, è il succo della canna bollito, raffreddato e centrifugato finché si cristallizza. Infatti i cristalli non sono regolari, lo vedi in quelli di Altromercato.
      Lo zucchero grezzo di canna, invece, è stato raffinato; ha cristalli uniformi e regolari. Io lo preferisco a quello bianco perché (almeno quello che uso io che è della Probios) non è sbiancato chimicamente. Infatti quello di barbabietola per essere raffinato ha bisogno di solfiti e calce e, per quanto assicurino che non ne rimangono tracce nel prodotto finito io preferisco evitare!
      Quanto a valori nutrizionali tra quello bianco e quello grezzo non c’è differenza, ancora una volta è lo zucchero integrale quello diverso perché contiene vitamine e sali minerali. Solo che, a meno di attacchi bulimici, la quantità di zucchero che usiamo quotidianamente non è suffciente a renderlo “importante” per l’apporto di questo elementi.
      Io l’esperimento l’ho fatto con quello grezzo, ma la prossima volta provo anche col Dulcita… poi ti faccio sapere. Ciao

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  • Mikela 3 Novembre 2010 at 11:46

    anche io ho scoperto lo zucchero Mascovado di altromercato… e anche io non ho resistito alla tentazione di mangiarlo a cucchiaini 🙂

    Bei fagottini, da provare.

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    • Tiz 6 Novembre 2010 at 01:03

      Io lo adoro… Anche nel caffè… quando hai finito la tazzina sul fondo restano quei granellini che tiro su col cucchiaino e spezzetto coi denti davanti… mmm peccato che adesso non ne ho in casa! Mi tocca tenermi la voglia fino al prossimo arrivo dei GAS!

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  • Ste74 2 Settembre 2015 at 13:11

    bella la ricetta e l’uso di zucchero integrale… ma se al tutto abbini una sfoglia già pronta… allora casca il palco, essendo piena di olio di palma!

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    • Tiz 3 Settembre 2015 at 09:12

      Lo so, Ste, adesso! Quando ho scritto l’articolo di olio di palma se ne parlava poco… adesso faccio più attenzione ma ammetto che la sfoglia continuo a prenderla pronta. Non la uso spesso ed è l’unico prodotto che acquisto che contiene olio di palma. Quando avrò più tempo mi cimenterò nella produzione casalinga anche della sfoglia, immagino sia mooolto migliore di quella surgelata!

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