Latte crudo… che delizia!

Posted: 19 Settembre 2010

Da qualche mese anche la nostra famiglia beve latte crudo acquistato da un distributore alla spina. Prima consumavamo un latte biologico che, però, aveva l’enorma svantaggio di essere venduto in Tetrapack, contenitore notoriamente nemico dell’ambiente.

Quando abbiamo scelto di ridurre questa montagna di rifiuto secco non riciclabile che stavamo producendo ci siamo recati presso un distributore in un comune limitrofo; la sera stessa abbiamo scoperto che di lì a poco avrebbero inaugurato una casetta con distributore anche qui a Maserada, proprio accanto alle scuole!

Così adesso il latte lo compriamo utilizzando sempre le solite due bottiglie di vetro e qualche chilo annuo di spazzatura in meno è garantito.

Inizialmente ero un po’ titubante per molti aspetti; innanzitutto il latte che eravamo abituati a bere era biologico, mentre questo non lo è anche se il fornitore è molto attento, garantisce l’assenza di OGM e cura molto l’alimentazione delle mucche. Ma non siamo rimasti delusi: in quanto a sapore è decisamente molto buono.

Poi c’era l’aspetto bollitura… se io il latte lo faccio bollire un paio di minuti per renderlo “sicuro” perdo buona parte dei suoi vantaggi, a questo punto è meglio quello pastorizzato. Però il latte crudo è “pericoloso”. Ma anche in questo caso basta approfondire un po’.

Nel sito http://www.milkmaps.com/index.php non viene data una risposta diretta alla questione, ma vengono fornite un’intervista ad un agronomo e zootecnico competente: Guarda l’intervista al Dott. Fausto Cavalli e il post di Andrea Bertaglio sul blog del Movimento Decrescita Felice: Attacco al latte crudo.

Già al termine della visione del primo filmato la mia scelta era scontata: il latte lo beviamo senza farlo bollire. Un piccolissimo, minimo rischio per avere in cambio tantissimi vantaggi; infatti il latte crudo è più ricco di vitamine e di proteine che non sono state degradate dalla pastorizzazione. Piccolo accorgimento, visto che per la sicurezza del prodotto è fondamentale il mantenimento della catena del freddo: mentre lo trasporto verso casa la bottiglia la tengo in una borsa frigo.

“Non avendo subito il processo termico della pastorizzazione, il latte crudo è da considerarsi un alimento vivo, in quanto contiene preziosi fermenti lattici (lattobacilli) che rafforzano le difese immunitarie e riordinano la flora batterica intestinale. Hanno inoltre un importante ruolo in particolare nell’inattivazione dei composti cancerogeni e nella prevenzione delle allergie. Un adeguato consumo di latte, in particolare crudo e di conseguenza un’adeguata assunzione di calcio è associata infatti, secondo studi americani, ad un minor rischio di sviluppare un tumore all’intestino. I fermenti lattici presenti nel latte producono anche vitamine e prevengono l’avvelenamento da cibi e le infezioni intestinali” (cit. Consorzio dei Produttori di Latte Crudo, www.bevilatte.it – sul sito sono consultabili le fonti da cui derivano le affermazioni in merito).

“Il trattamento con il calore (pastorizzazione) indebolisce il valore nutrizionale del latte, distruggendo almeno il 10 per cento delle vitamine B1, B6 e B12 e il 25 per cento della vitamina C contenute nel latte crudo. Inoltre incide negativamente sulla capacità del corpo di assorbire l’acido folico (o vitamina B9), particolarmente importante per il sistema nervoso e la circolazione del sangue e per il normale sviluppo embrionale. Le prove indicano anche che la pastorizzazione può inattivare altri veicoli di proteine come quelli dello zinco, della vitamina B12 e del ferro. Le proteine del siero – le più nutrienti – vengono denaturate dal trattamento con il calore, provocando una perdita di valore e scatenando potenziali reazioni allergiche. Anche gli agenti anti-infettivi presenti nel latte crudo sono denaturati dalla pastorizzazione. In condizioni normali, tali agenti possono distruggere i batteri e perfino inibirne la proliferazione” (da: www.biola.it)

Il latte crudo inoltre avendo una percentuale maggiore di grasso non omogeneizzato, rispetto al confezionato si presenta di gusto più saporito. Anche il grasso presente nel latte ha una notevole importanza, contenendo le indispensabili vitamine A e D, necessarie tra l’altro per l’assimilazione del calcio e delle proteine. Il grasso del latte poi è ricco in acidi grassi a catena corta e media che proteggono dalle malattie e stimolano il sistema immunitario. Inoltre contiene l’acido linoleico che anch’esso ha proprietà anticancerogene (Altroconsumo, 2006).

Studi scientifici concorrono ad esempio ad evidenziare la protezione da alcune forme allergiche (M. Waser[10] et alt. 2007) o le capacità antiossidanti (Toro M[11]., 2007) che il consumo regolare di latte crudo è in grado di offrire.

Quanto a sicurezza nel suo post Andrea Bertaglio scrive che in 1423 controlli effettuati in Lombardia nel 2008 non è stato registrato alcun caso di Escherichia Coli O 157. Ciò significa che, nonostante si parli solo ed esclusivamente dei nove casi di sindrome emolitico uremica indotta da Escherichia Coli O 157, stando ai risultati di questi controlli in Lombardia nessuno ha mai avuto infezioni dopo aver bevuto questo latte. E si tratta di migliaia di persone che ne hanno fatto un uso quotidiano nell’arco degli ultimi quattro anni.
Lascia quindi perplessi vedere come si stia cercando di diffamare un prodotto sano tirando in ballo le infezioni da Escherichia Coli, quando invece nessuno (a parte Eric Schlosser nel suo interessantissimo libro “Fast Food Nation”) ha mai seriamente parlato del fatto che tale batterio ha provocato problemi anche molto gravi a migliaia di clienti di McDonald’s. Il batterio in questione, infatti, sarebbe presente in una grande quantità di hamburger dell’onnipresente catena.
Secondo le statistiche, quindi, si dovrebbe avere più paura per i propri figli organizzando una festa di compleanno da McDonald’s che facendogli bere un bicchiere di latte sano, genuino e prodotto dietro casa.

Il vantaggio per l’ambiente in termini di riduzione di rifiuti l’ho già citato e a questo va aggiunto quello derivante dal fatto che il latte del nostro distributore viene fornito da un allevatore della zona, quindi è a “km 0”. E questo significa anche contribuire ad incentivare una realtà locale. Ah, il nostro latte è della Fattoria Moma

C’è anche un vantaggio economico, visto che il costo di un litro di latte è di € 1,00 e che posso acquistarne anche una frazione senza che questo importo cresca (mezzo litro di latte costa 50 centesimi).

Quidi: viva il latte crudo! E tra poco proverò a fare anche lo yogurt… poi vi passo la “ricetta” per prepararlo senza yogurtiera!

4 Comments

  • Michela 22 Settembre 2010 at 11:53

    Fantastico… anche noi acquistiamo il latte crudo, purtroppo solo una volta a settimana per motivi logistici (il distributore viene in zona un solo giorno!) !! Io spesso estraggo anche la panna, ho fatto lo yogurt che viene benissimo (ma per quello è necessaria la bollitura però), una volta ho provato anche il formaggio primo sale 🙂

    Non c’è paragone rispetto a quello acquistato, un altro sapore.

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    • mymeitai 22 Settembre 2010 at 14:38

      Ma ti fa la consegna a domicilio come facevano una volta? Che ti alzi la mattina e trovi il latte sulla porta di casa? Sarebbe proprio bello e comodo!
      La panna non ho mai provato ad estrarla… come si fa? Ricordo di un latte bio in bottiglia di vetro che faceva una sorta di “tappo” di panna così, prima di versarlo, bisognava toglierla col cucchiaino! Però adesso la bottiglia viene movimentata troppo spesso… qui si beve latte a tutte le ore!
      Mi stai tentando con le idee sul formaggio… adesso ho una montagna di pannolini da cucirmi, ma quando avrò tempo cercherò qualche ricetta! Grazie!!!

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  • Yougurt senza yogurtiera » My Mei Tai 15 Novembre 2010 at 02:31

    […] promesso in uno dei miei primi articoli, quello sul latte crudo che avrei provato a fare lo yogurt partendo, appunto dal latte […]

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  • Davide EquAzioni 13 Settembre 2011 at 16:08

    Ciao noi, abbiam sempre bevuto il latte crudo, e lo usavamo per fare yogurt e formaggi. poi quando si è scatenato il polverone del decreto che prescriveva la bollitura, ci siamo schierati dalla parte del latte crudo non bollito. proprio perchè allora meglio quello pastorizzato. facendolo bollire perde tantissimo in qualità, sapore e caratteristiche nutritive. però allo stesso tempo ci siamo informati un pò, documentati e guardati in giro, e vuoi x aver conosciuto una famiglia in cui la piccola si era ammalata di SEU (http://www.epicentro.iss.it/problemi/seu/seu.asp non necessariamente riconducibile al latte crudo – sia chiaro) vuoi per problemi renali in famiglia, ci è venuta un pò la fissa.
    il rischio è bassissimo, ma per i bambini piccoli i danni sono devastanti quindi mi sa che per un pò noi ne faremo, davvero a malincuore, a meno..
    ribadisco però questa è la nostra specifica percezione del problema, viziata appunto da un particolare vissuto. quindi assolutamente niente terrorismo psicologico e viva il latte crudo non bollito! ciao!

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