My Mei Tai https://www.mymeitai.com Produzione artigianale tutta italiana Mon, 27 Aug 2018 16:58:43 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=5.9.3 https://www.mymeitai.com/wp-content/uploads/2018/01/cropped-logo2018s-1-32x32.png My Mei Tai https://www.mymeitai.com 32 32 16085808 Di dove siamo? https://www.mymeitai.com/2018/08/di-dove-siamo/ https://www.mymeitai.com/2018/08/di-dove-siamo/#respond Mon, 27 Aug 2018 16:57:32 +0000 https://www.mymeitai.com/?p=6477

Quando mi chiedono: “Di dove sei?” non so mai cosa rispondere. Non sono nata qui, ma ci vivo da quasi sempre. I miei genitori si erano trasferiti da Verona a Vipiteno, dove io sono nata, ma dove ho vissuto solo pochi anni.

E allora: di dove sono? Della terra in cui sono nati i miei genitori e che conosco appena? Del luogo in cui sono nata io e del quale conservo solo vaghi ricordi? Di questo posto in cui vivo da quasi tutta la vita, ma del quale non ho mai imparato a parlare il dialetto? Ma, soprattutto, esiste davvero una sola risposta? Io sono l’insieme di queste esperienze, di questo spostarsi, di queste radici piantate in molti luoghi.

Vent’anni fa, in Australia, ho conosciuto il prozio di mio marito. Uno dei moltissimi veneti che, nel secolo scorso, hanno cercato una vita più dignitosa, altrove. Partiti in massa, in nave, verso l’ignoto, verso Paesi lontani dove li aspettavano duro lavoro e scarsa accoglienza. Lo ascoltavo parlare con nostalgia della sua casa, della sua terra, della sua Maserada che ormai apparteneva solo al passato e ai suoi ricordi. Non si sentiva australiano, nemmeno dopo cinquant’anni, eppure lì era la sua vita e lì ha scelto di restare.

E tu, amico di mio figlio, di dove sei tu? I tuoi genitori nati lontano, tu nato qui. Tu che parli la loro lingua probabilmente meno bene dell’italiano e il dialetto veneto certo meglio di me… Tu che studi la storia dell’Italia, che conosci come familiare questa terra, che condividi la vita dei miei figli… di dove sei tu?

In molti, da sempre, abbiamo varcato dei confini… di Regione, di Stato, di continente. Ogni terra e ogni nuovo incontro contribuiscono a renderci ciò che siamo… e dentro di noi non ci sono divisioni: io non ho un confine interiore veronese-altoatesino-trevigiano perché le persone sono persone e dentro di loro non hanno confini.

(Con questo testo ho partecipato alla serata Senza Confini dell’Istituto Comprensivo di Maserada sul Piave – TV)

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Senza Confini https://www.mymeitai.com/2018/07/senza-confini/ https://www.mymeitai.com/2018/07/senza-confini/#respond Fri, 13 Jul 2018 09:05:54 +0000 https://www.mymeitai.com/?p=6453
Foto di Erica Boschiero – Gruppo Senza Confini dell’Istituto Comprensivo di Maserada sul Piave – TV

Da molto tempo aspetto di scrivere un articolo per raccontare l’esperienza del gruppo interculturale del nostro Istituto Comprensivo; ne approfitto oggi, con il dibattito aperto dalla decisione del sindaco di Monfalcone di firmare un accordo con due istituti comprensivi del suo territorio per mettere un tetto massimo del 45% agli alunni stranieri iscritti alle scuole dell’infanzia.

Quando Luca ha iniziato la scuola primaria nel nostro Comune, i bambini “stranieri” (lo virgoletto perché la maggior parte di loro è comunque nata in Italia) erano in numero piuttosto elevato rispetto agli anni precedenti. Le maestre hanno visto in questa presenza un’opportunità per la scuola e per i bambini. E così è nato il gruppo degli “Interculturati”, come ci siamo definiti in questi sette anni; genitori di diverse nazionalità accomunati dalla voglia di stare insieme, di condividere, di fare qualcosa per il futuro nostro e dei nostri figli.

Abbiamo iniziato ad incontrarci in biblioteca, ci siamo raccontati le nostre storie fatte di viaggi, di confini varcati, di radici perdute, mancate, rimpiante. Sofferenze, difficoltà, nostalgia… ma anche gioia, soddisfazione, coraggio. Queste persone, fino ad allora incrociate davanti ai cancelli della scuola o alle riunioni, sono diventate amicizie per me importanti, hanno donato ricchezza alla mia vita senza portarmi via nulla. E anche per i nostri figli quei cinque anni di condivisione sono stati preziosi, ricchi di opportunità e non di limiti. 

Io e Sabrina leggiamo il Principe Granchio di Calvino, fiaba veneziana.

Siamo entrati nelle classi a raccontare le fiabe e le leggende dei nostri luoghi di origine in lingua straniera e in dialetto; i nostri figli hanno girato il mondo ascoltando suoni e assaporando profumi di luoghi più o meno lontani. Ecco cosa può e deve essere la scuola in questi anni: luogo di aggregazione, condivisione, scambio. Non certo di esclusione. E non solo perché non è giusto (e nemmeno saggio) escludere i bambini stranieri, ma anche perché, così facendo, rendiamo più povere le vite dei bambini italiani.

I nostri figli sono diventati grandi e noi siamo cresciuti in questo cammino, nuove voci si sono unite alle nostre in un progetto che ora coinvolge tutti i plessi del nostro Istituto.

La foto in testa a questo articolo è un dono di Erica Boschiero, è stata scattata durante la serata del 6 aprile di quest’anno quando, in Auditorium a Maserada, abbiamo presentato il nostro gruppo alla comunità; perché dalla scuola, dai bambini e dalle famiglie parte il contagio verso il cambiamento. E così vi lascio con la canzone che Erica ha cantato con i bambini della nostra scuola quella sera, una canzone quanto mai attuale e il cui titolo abbiamo scelto come nome per il nostro gruppo: Senza Confini. Un nome, un augurio!

 

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Aquarius, tra etica e propaganda… https://www.mymeitai.com/2018/06/aquarius-tra-etica-e-propaganda/ https://www.mymeitai.com/2018/06/aquarius-tra-etica-e-propaganda/#respond Wed, 13 Jun 2018 15:47:34 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=6419

Non è un argomento che riguarda il babywearing, ma, dopo averne discusso a pranzo con i miei due figli adolescenti, ho pensato che un articolo in merito lo potevo scrivere. Nella sezione “Essere genitori” perché i dibattiti sui temi di attualità sono fondamentali per la loro crescita e sono, a mio avviso, un dovere di ogni genitore.

Il caso Aquarius, la nave carica di migranti alla quale i nostri nuovi Ministri hanno chiuso i porti, è su tutti i giornali e in tutte le bacheche Facebook. Come sempre accade in questi casi così complessi non c’è alcun dibattito, ma una guerra aperta tra fazioni diverse. Io leggo e ascolto e cerco di farmi un’idea, ma non è facile. Tralasciando propagande politiche e insulti e cercando invece i fatti, emerge una situazione davvero complessa che non si può pensare di risolvere in pochi giorni e nemmeno in pochi mesi. Il problema andrebbe visto nella sua interezza, in volo, dall’alto e sulla linea del tempo. Perché hanno ragione tutti, quelli che chiedono di chi è la colpa di questa situazione di povertà di un intero continente, quelli che dicono che i migranti vanno comunque accolti, quelli che spiegano che non si possa accoglierli per poi metterli nei campi o sulle strade a far da schiavi, quelli che parlano di accordi iniqui fra Stati, di sudditanze, di soldi che girano. Chi dice che ci fanno comodo per avere manovalanza a basso costo e quindi ortaggi e merci a basso prezzo, chi parla di speculazioni delle cooperative, chi tira fuori il problema dei tempi lunghissimi in Italia per ottenere asilo politico, chi mostra le condizioni di vita disumane dei centri accoglienza.

Aquarius (alt Meerkatze) (Ship) 04 by-RaBoe 2012

E allora? E allora il problema va risolto, a livello europeo, indubbiamente, va risolto alle svelte e con politiche etiche e a lungo termine. Ma nel frattempo? Nel frattempo io non posso pensare che si usino essere umani per portare avanti le proprie istanze. Non sopporto che vengano usati per fare propaganda, per fomentare l’odio; non reggo certe frasi che leggo in giro in “discussioni” che hanno come unico scopo quello di offenedere l’altra parte e chi è “straniero” senza cogliere tutte le sfumature di questa situazione.

Penso all’empatia, alla capacità perduta da molti, di mettersi nei panni dell’altro, di farsi delle domande e di cercare di capire. Penso che chi è su quella nave (e sulle altre) ha una madre da qualche parte che nutre per lui gli stessi identici sentimenti, speranze e paure che io nutro per i miei figli. Infine non posso non pensare ai miei amici, quelli che in Italia ci sono arrivati sui barconi o sulle navi, non sono numeri, per me sono persone, persone alle quali voglio bene. E l’idea di saperli respinti mi fa stare male. Non hanno rubato nulla a me con il loro arrivo in Italia, né soldi, né agevolazioni, né lavoro… Non mi hanno resa più povera con il loro arrivo, anni fa, in Italia, hanno invece reso più ricca me e la mia vita con la loro presenza, le loro storie e la loro amicizia. E allora un altro modo per risolvere il problema lo si poteva trovare. Un modo più etico e umano.

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Figli della libertà https://www.mymeitai.com/2018/02/figli-della-liberta/ https://www.mymeitai.com/2018/02/figli-della-liberta/#respond Mon, 26 Feb 2018 15:10:06 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=6376

Torno sull’argomento scuola, dopo il mio ormai vecchio articolo sulla scuola pubblica, perché una decina di giorni fa sono stata alla proiezione del film “Figli della Libertà“, un film documentario di Lucio, Anna e Gaia.

Il film racconta e presenta una realtà di scuola libertaria. Era presente anche Anna, regista e protagonista e, insieme a lei, Corinna, la mia amica con cui avevamo tentato di avviare un micro-progetto di scuoletta quando Febe era in età di asilo. Corinna ora ha scelto di fare homeschooling con i suoi quattro figli. Io sono rimasta affezionata alla scuola pubblica. E siamo ancora amiche!

L’idea, la prima impressione che mi ha dato il film è stata… di caos! Confusione nella gestione, qualcosa che farei fatica, io metodica e razionale, ad accettare nel mio quotidiano. Ha confermato che difficilmente mi sarei trovata bene in questa situazione, io, con i miei figli. 

Però… però mi è piaciuto moltissimo averlo visto e aver partecipato, soprattutto per quanto ha spiegato Anna alla fine del film. Quel punto di domanda sulle locandine a far capire che il film non dà risposte, ma, semmai, crea ancora nuove domande. Mi è piaciuto vedere quanto si sono informati, hanno girato, hanno messo in dubbio loro per primi la bontà della loro scelta. Persone aperte ai dubbi, alle proposte, al futuro. 

E ho capito che non si tratta più solo di accettare un’idea diversa dalla mia, ma di ringraziare chi fa questa scelta e la porta avanti in questo modo. Il voler sperimentare un modello diverso non è solo un diritto di queste famiglie, ma una ricchezza per tutti perché pone domande, trova alternative e, soprattutto, fa riflettere. 

Io so che la scuola dei miei figli non è esattamente come la vorrei, ne conosco i limiti, ho dovuto affrontare i problemi che ha creato in alcuni casi, ma resta comunque ferma la volontà di rimanere dentro e portare avanti quelle richieste che sempre di più trovano accoglienza negli insegnanti ai quali spesso viene negato il ruolo di educatori e viene richiesto solo quello di “inculcatori” di nozioni… Ecco, aprirsi al dialogo con chi sta facendo esperienze diverse è meraviglioso, una ventata di novità, di ottimismo e una spinta a volersi sempre migliorare.

Faccio i complimenti ad Anna e alla sua famiglia perché non hanno creato uno schieramento, non si sono messi dalla parte dei giusti criticandoo chi sceglie in maniera diversa. Davvero un ottimo lavoro e una serenità che ho apprezzato tantissimo. Grazie ancora e buon proseguimento, bella gente!

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Quattro chiacchiere in fascia 2018 https://www.mymeitai.com/2018/01/quattro-chiacchiere-in-fascia-2018/ https://www.mymeitai.com/2018/01/quattro-chiacchiere-in-fascia-2018/#respond Mon, 22 Jan 2018 16:50:46 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=6342 Anche quest’anno sono ripresi gli incontri informativi gratuiti in biblioteca a Maserada.

Non ho una scaletta, una presentazione confezionata per questi incontri, mi piace viverli con le mamme, i bambini e le altre persone presenti. Le prime volte ero un po’ timorosa, il fatto di non avere un “pezzo di carta” mi aveva bloccata per lungo tempo. Ora, invece, aspetto questi incontri che mi riempiono di energia ogni volta… mi piace coccolarmi i bimbi, ascoltare le mamme, accogliere dubbi e paure e scambiare opinioni ed esperienze. Spesso non si parla solo di portare, questa mattina abbiamo parlato dei nostri parti, complice la presenza di una giovane ostetrica curiosa e partecipe; a volte si parla di vaccini o allattamento e, sarà per il fatto che ci si guarda in viso e non ci si parla da dietro una tastiera, ma il dibattito è sempre piacevole, anche quando le idee e le esperienze sono molto diverse.

Se siete in zona vi aspetto, qui sopra trovate le date dei prossimi incontri. Buon portare!

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Regali… ci giochiamo il futuro? https://www.mymeitai.com/2018/01/regali-ci-giochiamo-il-futuro/ https://www.mymeitai.com/2018/01/regali-ci-giochiamo-il-futuro/#respond Thu, 11 Jan 2018 19:08:08 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=6226

E’ appena finito il periodo natalizio. Nei gruppi di mamme su Facebook ci si scambiano consigli, idee e suggerimenti per i regali. Spesso la richiesta è: “regalo per maschio” o “regalo per femmina”. Un giorno una mamma ha aperto un post che ho trovato molto interessante, sul sessimo nei giocattoli: pelouche, ferri da stiro, bambole… sono tutti indirizzati, nei colori e nel packaging, alle bambine. E, se è vero che non è troppo difficile comprare un trattore a una bambina, è altrettanto vero che comprare un ferro da stiro rosa a un maschio richiede coraggio… si diventerà vittime di commenti, polemiche, critiche e agli stessi verrà sottoposto anche il piccoletto.

Anche la Lego qualche anno fa ha voluto fare una linea tutta femminile… e io mi chiedo perché?!? Era uno dei pochi prodotti orgogliosamente proposti a entrambi i sessi già negli anni ’70, avanti anni luce in questo.

Io credo che questo argomento sia davvero molto importante e provo a spiegare il perché. Io faccio parte di forum di informatica e di acquariofilia… da qualche anno non li frequento più ma la quasi totalità degli utenti era di genere maschile e non credo siano cambiate le cose negli ultimi tre o quattro anni. Cosa vuol dire? Che gli uomini sono più portati per le scienze e la tecnologia e io sono l’eccezione che conferma la regola? No, non credo. Credo che siamo cresciuti così immersi in alcuni stereotipi da essere diventati più portati per una cosa piuttosto che per un’altra, a seconda del sesso.
Prendiamo le scuole superiori: ho frequentato l’istituto tecnico per il turismo negli anni ’90, la prevalenza di classi era femminile; non ricordo il numero esatto, ma all’esame di maturità eravamo circa 300 studenti di cui 30 maschi… Adesso non è più così, lo frequenta mia figlia e di classi solo femminili non ce ne sono. Perché? E’ davvero bastata una generazione a trasformare l’indole umana oppure, semplicemente, nell’orientamento i ragazzi vengono meno spinti in una direzione piuttosto che in un’altra? Ho un’amica che è nata negli anni ’60, alle superiori era l’unica ragazza a frequentare l’istituto tecnico industriale che aveva scelto. Certo, ancora adesso la prevalenza in quella scuola è maschile, ma è decisamente più facile ora che una ragazza scelga informatica o, in seguito, ingegneria. Non possono essere bastati tre decenni per sconvolgere la natura e l’istinto umani! Il cambiamento è stato culturale ed è quindi all’ambiente che si deve “l’indole” di maschi e femmine.

Pur essendo consapevole delle innegabili diversità tra uomo e donna, sono convinta che le nostre predisposizioni possano essere soffocate o aiutate ad emergere soprattutto quando siamo bambini e che per questo l’argomento regali non sia affatto da sottovalutare. Da noi quest’anno Babbo Natale ha portato ai due piccoli di casa una bella batteria rossa… che uno dei due diventi un batterista da grande?  

Quindi… il sessimo nei giochi è antiquato, pericoloso e triste… perché priva i bambini della possibilità di formarsi in base al loro carattere anziché in base al loro sesso… Vogliamo ferri da stiro gialli, pelouche multicolor e la fine di questi stereotipi di genere!

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In radio… https://www.mymeitai.com/2017/12/in-radio/ https://www.mymeitai.com/2017/12/in-radio/#respond Mon, 11 Dec 2017 16:47:22 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=6107

Alla fine l’ho fatto… mi hanno chiamata e ho detto di sì. Non volevo, detesto i microfoni, non mi piace farmi fotografare né, tanto meno, riprendere. Ma l’occasione era ghiotta. Valeria di Madamadorè ha passato il mio nominativo a Radio Venezia Social Live, loro mi hanno chiamata e sono andata a Mestre a registrare questa intervista. 

Non ho detto tante cose, non ho completato alcuni discorsi, ero molto emozionata… ma sono felice di aver accettato… un po’ perché è stata un’altra occasione per diffondere informazioni sul babywearing, un po’ perché sono riuscita ad affrontare un ostacolo personale e a vivere in maniera positiva e divertente questa esperienza!

Buon ascolto!

Per chi legge da smartphone ecco il link al video.

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La Lotus Bag di My Mei Tai https://www.mymeitai.com/2017/08/la-lotus-bag-di-my-mei-tai/ https://www.mymeitai.com/2017/08/la-lotus-bag-di-my-mei-tai/#respond Fri, 25 Aug 2017 17:12:56 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=4811
Ringrazio Valentina con tutto il cuore per questa meravigliosa foto!

Sempre più coppie scelgono la nascita Lotus per accogliere i loro piccoli. Io ho scoperto questa possibilità durante la gravidanza di Samuel. Non l’ho scelta per una serie di motivi pratici… la mia sbadataggine e l’essere poco delicata, la presenza di Febe ancora piccola, la cura e il tempo da dedicare; insomma, avevo paura di non riuscire a gestire la cosa.

Credit https://www.facebook.com/giuliacecchettofotografia/

Però sono rimasta affascinata sia dal significato che dalla placenta. Ricordo l’ostetrica che al primo parto me l’ha fatta vedere, la teneva in mano con cura e la guardava con rispetto. Non mi ha impressionata negativamente come sento spesso raccontare, vibrava di vita, era cresciuta in me e nata da me come mia figlia. Nel parto successivo non l’ho nemmeno vista mentre quando è nata Febe, in modo davvero poco romantico, l’abbiamo buttata perché mi sembrava che conservandola avrei fatto torto agli altri due figli più grandi.

Alla nascita di Samuel ero riuscita a passare oltre questi sensi di colpa; abbiamo tagliato il cordone qualche ora dopo il parto e abbiamo conservato la placenta fino al trasloco nella nuova casa dove l’abbiamo seppellita sotto il ciliegio che ora è l’albero dei nostri figli.

Qualche tempo fa una mamma mi aveva chiesto una borsa con l’albero della vita per poterla usare durante la sua nascita Lotus. Ho fatto un prototipo, ma la forma a borsa l’aveva resa scomoda durante le operazioni per infilarla e toglierla. La mia amica alla quale l’avevo regalata ne ha cucita una rotonda, come l’avevo pensata io inizialmente e così, pensando alla sua forma e alle immagini della placenta ho pensato di creare questa nuova Lothus Bag. Semplice nella sua classicità, pratica per l’uso che se ne deve fare, artistica perché ispirata alla natura, alla placenta.

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Lo stile è quello dei miei My Mei Tai con l’Albero della Vita e, tolti i laccetti e applicata ad un supporto rigido, la Lotus Bag può diventare un quadro, ricordo di una dolce nascita.

E anche il tessuto Klimt, con le sue spirali dell’Albero della Vita, è perfetto per queste borse! 

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Vaccini, insulti e paure https://www.mymeitai.com/2017/06/vaccini-insulti-e-paure/ https://www.mymeitai.com/2017/06/vaccini-insulti-e-paure/#comments Wed, 28 Jun 2017 10:29:41 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=6057

Qualche anno fa avevo già scritto un articolo sui vaccini, ero nel periodo in cui i miei dubbi erano tantissimi, la mia percezione del pericolo molto alta, la mia fiducia nella sanità scarsa, la mia mente molto, molto confusa.

Sono passati gli anni, ho continuato ad informarmi, a leggere, a dibattere. Ho scoperto che i dati vengono esposti in modo un po’ fumoso da entrambe le parti; ho capito che non tutti i medici favorevoli ai vaccini sono venduti a big-pharma (fatico a credere questo, per esempio, del mio pediatra) e che invece anche tra quelli no-vax potrebbe esserci qualche interesse; ho sostenuto discussioni più o meno sensate con persone di entrambi gli schieramenti; ho vaccinato, secondo i tempi che ritenevo giusti considerando i fattori familiari che i protocolli non calcolano; ho firmato contro l’obbligo vaccinale perché non ritengo sia la via giusta dal momento che non siamo di fronte ad una emergenza sanitaria.

In tutto questo tempo la cosa che mi ha infastidito di più, da ambo le parti, è stato l’atteggiamento di superiorità, l’arroganza con la quale i due schieramenti si affrontano. E non venite a dirmi che cercate solo di fare vera informazione, quando le vostre affermazioni sono condite da insulti, critiche e disprezzo! Dal “caproni ignoranti” per chi non vaccina a “come si fa a essere così stupidi a seguire la massa” per chi vaccina. Io che ho vaccinato ormai da quasi tutto, ma che non ho seguito il calendario proposto dall’ASL, me li becco entrambi!

Quello che i gli esperti nel settore sanità non riescono a capire, o non vogliono capire, è che non si fa informazione denigrando. E questo vale soprattutto per chi vorrebbe far capire l’importanza dei vaccini. Un genitore alle prese con un esserino del quale ha piena responsabilità si sente in dubbio su ogni cosa, anche la più banale… l’ho coperto troppo? Gli basta il mio latte? Con cosa lo lavo? Lo tengo troppo in braccio? Cuscino sì o no? E via discorrendo con mille piccoli e grandi dubbi quotidiani. Poi arrivano i vaccini… suvvia, con gli interessi economici di un’industria farmaceutica non proprio trasparente e con delle istituzioni (almeno in Italia) che hanno credibilità quasi a zero, permettete che i dubbi sorgano su una cosa così importante? In fondo il rischio che mio figlio si ammali e abbia danni permanenti c’è, lo so, ma è minimo (almeno nella nostra percezione), e io posso attribuire la colpa alla sfortuna, al caso… ma se dovesse riportare un danno da vaccino? Lì sarei stato io, io genitore, a creare il danno. Rischio minimo, ma i danni da vaccino esistono, per fortuna ora non vengono più negati.

Come si pongono gli esperti di fronte a queste paure? (Che siano sensate o meno ha poca importanza, il dato di fatto è che ci sono).Troppo spesso con atteggiamenti di superiorità, irridendo, offendendo, denigrando. Come può essere di aiuto tutto questo? Io ho avuto un confronto di due ore e mezza con la responsabile vaccinazioni della mia ASL, sei anni fa; non mi ha offesa, non ha sminuito le mie paure, mi ha fornito le risposte che cercavo. E questo mi ha dato sicurezza. Ho iniziato il ciclo di vaccini di Febe. E’ vero, io non posso saperne più di lei, spesso i dottoroni si chiedono perché non ci fidiamo di loro, a ognuno il suo lavoro… certo, ma se io voglio fare il tetto di casa mia così e il mio architetto mi dice che devo farlo colà, non merito forse una spiegazione, alla mia portata, del perché? Non assumerei mai un professionista che mi dica semplicemente “perché sì”. Non lo dico nemmeno io ai miei figli quando arrivano con le loro domande!

Abbiamo diritto a delle risposte, ad avere informazioni, ad essere trattati con dignità e rispetto. Questo vale in sala parto, vale in sala operatoria, vale in ambulatorio dal pediatra o dal medico e vale davanti a una fiala che può salvare la vita dei nostri figli o distruggerla per sempre. 

Capire questo e agire di conseguenza sarebbe stata la via giusta, anche se difficile e lunga, per avere una copertura alta come nel Nord Europa, dove i vaccini non sono obbligatori. L’Italia ha scelto la scorciatoia, ha inasprito i toni, ha accentuato le paure e i dubbi.

E adesso, se volete commentare, fatelo pure, ma nel rispetto delle opinioni, delle paure e delle affermazioni altrui. Grazie!

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Nuova Collezione Tulipa https://www.mymeitai.com/2016/11/nuova-collezione-tulipa/ https://www.mymeitai.com/2016/11/nuova-collezione-tulipa/#respond Tue, 08 Nov 2016 16:11:04 +0000 http://www.mymeitai.com/?p=5732 banners

Dopo il successone della Collezione Klimt, ora disponibile in nuovi colori e altri nuovamente in produzione, ecco che vi presento il nuovo disegno jacquard per la Collezione Tulipa.

Si tratta sempre di un tessuto ad armatura diagonale prodotto in Italia con filati e tinture certificati Oeko-Tex. La grammatura è la stessa del disegno Klimt, circa 240 g/mq e anche la morbidezza fin dal primo utilizzo.

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Per ora disponibile nei colori Ametista e Granato, a dicembre anche in sfumatura Sole, con i caldi colori autunnali…

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Sarà possibile ordinare il proprio MyMeiTai, fascia ad anelli o fascia lunga in diverse misure, direttamente dal negozio online dove troverete anche qualche pezzo già pronto per essere spedito. 

 

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